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Veneziani e greci - La guerra di Candia previous 5/9 next

Il controllo delle acque
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Nel campo delicatissimo del controllo delle acque si ritrova la miscela di preoccupazioni difensive-militari e di assoluta precarietà di risorse e strutture locali, riscontrata nel settore del rifornimento granario. Nel 1589, Giovanni Battista del Monte, capitano generale delle Fanterie , per ordine del doge  Pasquale Cicogna visitò tutte le fortezze e piazze di Candia  per valutare e suggerire rimedi opportuni. "Venendo sopra la città di Candia... manca d'acqua, mancamento per openion mia grandissimo et degno di principalissimo rimedio". A questo proposito fu necessario coinvolgere i più intraprendenti tra i proprietari veneziani ed i cittadini cretesi in un'opera di ampio rinnovamento: "giudico necessarissimo per provedergli, mentre ne habbiamo il tempo con fabrecar cisterne publice vicino a li quartieri, et stringere tuti li nobili sì veneti come cretesi et li citadini che hanno buone case, che tutti debbiano farne una o due secondo la possibilità di ciascuno sì per il beneficio particolare, come per potterne sovvenire la povertà, che per tal diretto si riduria presto in grandissima miseria". Assai importanti in tal senso furono le riforme proposte nel corso del 1600 da Benedetto Moro, e la cisterna progettata nel 1627 da Francesco Basilicata.

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