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Nel settembre del 1638 il Senato stanziò 90.000
reali al provveditore generale di Candia per il pagamento delle milizie e per l'acquisto di grani. Chiese inoltre
informazioni sulle voci diffusesi nella capitale di un imminente attacco turco
all'isola. Nell'occasione si decise di inviare nel Regno, quale supporto alle
operazioni difensive da approntarsi, tre cittadini delle Province Unite
d'Olanda: Francesco van Wert, il figlio Giovanni e il loro allievo Giacinto van
Bor. Questi uomini avevano conosciuto l'esaltante esperienza delle guerre
d'indipendenza contro gli spagnoli nel loro Paese. L'intera Europa aveva
apprezzato la perizia degli ingegneri olandesi e la rapidità con cui
erano riusciti ad erigere con risparmio di spesa opere in terra utili per
avanzare il fronte di difesa, per rafforzare le muraglie e per ritardare
l'impatto dei nemici con "il bordo della fossa e con la scarpa di baluardi e cortine ". Questi nuovi tecnici stranieri imposteranno all'inizio
degli anni quaranta la strategia difensiva della Serenissima a Candia, -- un
esempio è l'opera di fortificazione avviata da van Wert dello scoglio al
Moraiti all'imbocco della Suda . Con il loro appoggio nell'imminenza
dell'attacco turco il Senato opererà la scelta di
fortificare i luoghi già difesi, trascurando invece quelli che avrebbero
abbisognato di un più lungo e faticoso lavoro. Per questo lo scoglio
della Suda fu rafforzato dalla nuova costruzione, mentre La Canea , luogo
"dal corpo tutto languido et infermo et bisognoso della salutifera mano" della
Repubblica, troppo vicina alle spiagge attraverso le quali i turchi avrebbero
potuto attaccare più facilmente il cuore dell'isola, fu munita di un
semplice rivellino . Questi ingegneri dimostrarono dedizione alla causa
della Repubblica fino al tragico esito: nel settembre del 1647 dopo aver
assistito al sacrificio del figlio nella difesa della Canea, Francesco van Wert
perderà la vita nel corso di una sortita nemica, meritando una solenne
orazione funebre letta in Senato e una pensione per la sua famiglia.
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