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Un trentennio di lavori orientati in direzioni nuove sembra aprirsi a partire
dagli anni che separano la perdita di
Candia dalla conquista della
Morea . Risulta chiara l'intenzione di riorganizzare l'esercito: Francesco
Morosini appare certamente come la figura centrale di questo tentativo che
culmina nei Capitoli e ordini di Alessandro Molin,
provveditore generale
in terraferma (1700), con i regolamenti della cavalleria e della
fanteria. Una svolta decisiva è testimoniata anche dalla messa in
cantiere delle prime navi di linea veneziane. Espliciti gli scopi di tale
istituzione così come emergono dalla delibera del
Senato : necessità di controllare meglio i territori del Levante
sottoposti a Venezia, pretesa di superare la flotta turca che "non ha perizia"
nel costruire le navi, e "non ha comandanti che sappiano, non ha equipaggi che
vaglino a ben dirigerle". Era inoltre necessario opporre una resistenza
più solida alla pirateria barbaresca, ma lo scopo centrale era quello di
"raccogliere dal mondo rispetto e venerazione", di riacquistare il prestigio
internazionale di un tempo.
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